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Senza fine

by Laradura

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In ombra 06:48
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Senza fine 04:33
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Arpeggino 04:39
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Altrafaccia 05:58
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about

Ulteriori informazioni: www.myspace.com/laradura

BIO
Dilatazioni sonore, parole che lasciano spazio all'immaginazione portando l'ascoltatore in una dimensione spazio-temporale sospesa tra il viaggio (suono) e la realtà (parola). Anime inquiete, che trovano la loro pace nel racconto e nella ricerca, tra sonorità rock e derive di psichedelia. Laradura sono Luca Li Voti (vox/guitar), Valentino Pirino (guitar), Antonio D'Urzo (bass) e Gaetano Di Giacinto (drum).
La prima esperienza della band bolognese si ha nel 2008, quando Laradura autoproduce "...dal tramonto all'alba", concept album che con il susseguirsi dei brani richiama il trascorrere visionario ed emotivo di una giornata dai canoni inversi. A gennaio 2010 entrano al “Lotostudio” di Ravenna per la registrazione, in presa diretta, del primo album "Senza Fine" che uscirà poi a febbraio 2011 per l’etichetta toscana "Red Birds Records". Questo lavoro, sintesi di più di un anno di composizione, manifesta l'insoddisfazione di una generazione verso il proprio paese, una generazione che apparentemente sembra non avere speranze e con molta difficoltà riesce a guardarsi dentro. Immaginando Federico García Lorca e Carl Gustav Jung in una lunga passeggiata profonda quanto silenziosa, i Laradura ci accompagnano con le loro sonorità alla ricerca sofferta di una pace continua...

STAMPA 2011 Album "Senza Fine"

MESCALINA
“Tanta insoddisfazione verso un paese che qualcuno riesce ancora, liberamente, ad osservare… Senza fine è un saggio che racconta una storia attuale come un concept sonoro. È un album fatto di concretezza intellettuale e di fascino artistico. È un album che va ascoltato e riascoltato…. ”(Enza Ferrara)

IL MUCCHIO SELVAGGIO
“Dalle registrazioni effettuate con efficacia in presa diretta ai testi, scritti in italiano e lontano da banalità a presa rapida…” (Elena Raugei)

ROCKIT.IT
“Lara, dura, e la radura. Che si siede, osserva e, a guardarsi intorno, non vede più alberi. Perché c'è crisi, signori, ormai lo sanno anche gli alberi, anche loro che quando arriva primavera ormai le foglie le tirano fuori a fatica. Eppure si fanno verdi, sbocciano, fioriscono. Lo fanno, e ogni anno c'è da restarne secchi a grattarsi la testa per capire il coraggio che ci mettono. Stesso coraggio e stessa introspezione che ci mettono questi quattro ragazzi…per mettere in musica tutta l'insofferenza e i graffi di una generazione." (Paola Cantella)

SHIVER WEBZINE
“con caratteri assai maturi e un decisissimo sound intriso di rock allo stato puro…un full-lenght sulle nove tracce che ben figurerebbe in qualsiasi classifica nazionale ed internazionale…caduti da un albero per essere gustati spargono semi su un terreno assai fertile, nutrono la terra e si nutrono della terra, in un ciclo senza alcuna fine.” (Lorenzo Tagliaferri)

KD COBAIN
““Senza fine” è un perfetto connubio tra musica, teatralità, poesia e canzone…un disco dedicato alla generazione le cui speranze per il futuro si assottigliano alla stessa velocità di quelle del presente…affrontano tematiche legate al sociale e lo fanno raccontando storie che potrebbero riguardare ognuno di noi…”(Nick)

ROCKERILLA
“…un disco ammaliante fatto di una pasta sonora capace di scuotere e cullare…una band dal grande margine di crescita e dalle molte possibilità”(Osvaldo Piliego)

BEAT MAGAZINE
“…il suono dei Laradura ci avvolge, sensuale ed ovattato. e ci porta in un lugo onirico fatto di suggestioni alternative rock e new wave…” (A.L.)

RARO!
“Quando la musica esce fluida e colpisce direttamente al cuore anche le emozioni sembrano sfuggire ad ogni normale controllo…ottimo album” (Tonino Merolli)

SENTIREASCOLTARE
“…una capacità innegabile di mantenere alto il livello dei brani…è un amalgama di linee sonore attentamente composto e i testi, cosa essenziale e assai rara, sono ben lontani dalla retorica.” (Giulia Cavaliere)

L’ALLIGATORE
“Senzafine è caratterizzato da un cantautorato nuovo, che colpisce nella scrittura, nel modo di proporsi, nelle melodie che l’accompagna. Dal vivo deve essere ancora più coinvolgente.” (L’Alligatore)

AUDIODROME
“Nove episodi sospesi tra sonorità elettriche ed acustiche, che si confrontano tanto con la miglior canzone d’autore italiana…ci ascoltiamo il disco che teniamo tra le mani, sospesi tra scenari introspettivi, al limite del post–rock…”(Marco Renzi)

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STAMPA demo 2008 - “…dal tramonto all'alba” -

ROCKIT: "...riescono a esprimere la dolcezza di sentimenti intensi....dilatazioni vagamente psych intrecciate con leggerissimo mood jazzato. La curiosità in future evoluzioni è molta."

MUSIC: "Un po' Emidio Clementi, un po' Diaframma/Federico Fiumani, le note melanconiche che mi giungono alle orecchie non mi lasciano indifferente. Ricordano i Mogwai gli Arab Strap..."

DEGNIDINOTA: "E' un disco continuum, è alta la vocazione strumentale impressionista su quest'immagine da crepuscolo vespertino...un post rock acustico molto personale dove l'amalgama spicca di gusto..."

IT'S ONLY ROCK'N'ROLL! "Insomma, una vera rock band, underground, anticonformista e psichedelica, attenta ai testi e che riporta alla mente i Biglietto per l'inferno (per chi conosce la scena progressive anni '70-'80 uno dei migliori gruppi italiani del genere)...."

credits

released February 21, 2011

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